Scrivere, aspettando l'autunno
Ci sono giorni in cui l'aria ha una qualità particolare... sa di ricordi... di momenti condivisi, di emozioni che ti porti dietro negli anni e ogni tanto ritrovi in qualche cosa di indefinito. Oggi, dicevo, l'aria ha quel qualche cosa.
Mi siedo in veranda, bevendo il mio the del mattino. The nero forte e limone senza zucchero, ormai da diversi anni. Senza non mi sento pronta.
Oggi è un giorno Nuovo. E ha quell'aria speciale. Profumo di quasi-autunno, preludio di caldarroste nel camino, di passeggiate nel rossore del bosco... Qualche cosa di umido, di frizzante e cauto allo stesso tempo... come un animale furtivo il mio animo si prepara la tana per l'inverno, fa provviste e si emoziona. Gioia.
Ma oggi è anche un giorno Nuovo.
Il bosco questa volta lo guardo negli occhi, è il mio paesaggio più prossimo, il mio vicino.
Sono sulla veranda della mia nuova casa, davanti a me "il mio piccolo pezzo di terra".
Non è passato molto tempo da quando Francesco mi ha mandato una semplice mail: "guarda questa casa". È lei. L'ho sentito subito: la prima foto, l'immagine del mio futuro. E appena entrata, lo sguardo perso oltre i vetri... il mio piccolo pezzo di terra.
L'ho amato subito. Brullo, triste, abbandonato, ingrigito dall'incuria. Erbacce e sassi a dare l'ultimo tocco di trascuratezza.
E lì io ho visto il sogno. Il Progetto.
Alberi da frutto, un piccolo orto, erbe aromatiche e rose a non finire. Le più belle e le più profumate. I miei fiori preferiti. Francesco mi conosce, sa che quando "creo" sono inarrestabile. Sa che non ci sono se, e non ci sono ma. Sa che in questo momento ci sto mettendo il cuore nel mio progetto e sa che sto già vedendo davanti a me i fiori e i profumi di quando ero bambina.
Non è sicuro ma si lascia convincere dalla mia felicità.
Il lavoro duro sarà il suo: armato di zappa, terriccio e buona volontà passerà lunghe ore a cercare di dare forma ai miei sogni.
Questa è la mia casa e questo è il mio piccolo pezzo di terra.
Serena