4 settembre - Santa Rosa da Viterbo
La leggenda narra che a Vitorchiano rimanesse incolume tra le fiamme. A Soriano nel Cimino mentre si recava a portare cibo ai poveri fu fermata dai gendarmi che le chiesero cosa portasse in grembo. La santa aprì la veste e mostrò delle bellissime rose bianche dall'intenso profumo. Si era in pieno inverno; nel piccolo paesino a circa 500 mt di altitudine alle falde dei monti Cimini, era già caduta la neve: sembra che sul luogo del miracolo ogni anno, in pieno inverno, fiorisca un cespuglio di rose bianche, simbolo della sua castità, come bianchi sono tutti i fiori della Madre di Gesù. Dopo la morte il corpo di Santa Rosa fu deposto in Santa Maria del Poggio, trasportato poi nel Santuario a lei dedicato dove è tuttora. Nel 1467 fu canonizzata da papa Paolo II, il veneziano Barbo, e la sua festa fissata al 4 settembre. È una grande festa a Viterbo e quando, anni addietro, lo scrittore laico Giordano Bruno Guerri tentò di screditare la santa, ci fu quasi una sommossa popolare contro di lui! Innumerevoli sono le immagini della santa patrona di Viterbo. Molto suggestivo – e si riferisce al miracolo delle rose a Soriano nel Cimino, se sullo sfondo è ricordato il Castello degli Orsini – il bozzetto per una vetrata eseguito da Maria Laetitia Giuliani nel 1929, conservato presso l'archivio Redini di Roma ed esposto alla mostra romana "In nome della rosa" tenuta tra il 2010 ed il 2011 presso i Musei di Villa Torlonia, Casina delle Civette.
Liliana Beatrice Ricciardi