Giardini e Progetti

Scrivere, scavando con un bastoncino

rosebianche17ottobrerose bianche del mio giardinoQuando ero bambina versavo un catino d'acqua calda sulla terra nuda e scavavo con un bastoncino in quel pantano per trovare lunghi vermi marroni. Mio padre amava pescare e quegli strani esseri mollicci perennemente in movimento erano per i pesci come per me i biscotti della merenda.
Credo che sia per questo che in primo luogo i vermi mi sono simpatici, ma sapere poi, da un po' più grande, che essi sono i responsabili della fertilità di un terreno, me li ha resi indispensabili!! (mi dispiace anche un po' del loro triste destino di un tempo!).
Oggi li cerco qui nella terra di fronte a casa sperando che prendano dimora fissa nel mio futuro giardino e faccio ben attenzione a non fargli alcun male...
Ne ho trovato uno un po' pigro e solitario ma tanto mi è bastato per immaginarmi il resto.
Ho chiamato Elisa.
Io e Elisa non ci conosciamo da tanto ma è un po' come se ci conoscessimo da sempre. Elisa è una di quelle persone che ti sa stupire. È genuinamente vera, di quella pasta dolce ma non stucchevole che sa di buono; se fosse un dolce sarebbe una torta di mele: semplice, di una pragmaticita' sorprendente, ma incredibilmente eccezionale.
Le ho detto solo: "corri qui" e lei che sa ascoltare al di là delle parole mi ha solo chiesto dove.
Questa terra è buona, ha i vermi, ha i sogni, i miei ricordi e il mio futuro, ma ha anche bisogno di una forma e di un progetto. E io so che lei saprà capire anche le mie parole sconclusionate, e dare un senso e un colore verde ai miei desideri caotici.
È così che ha iniziato a dare risposte alle mie domande, e a far domande ai miei pensieri.
"Lo vedo ma non lo so dire" le dico io.
Lei sa disegnare anche ciò che io non so esprimere.
Ma anche la terra credo che le parli. A volte puoi sorprenderla guardare per un tempo indefinito un luogo.
Lei mi dice: "ogni luogo ha un suo racconto, un suo linguaggio, una sua naturale inclinazione... Sta a noi vederla, riconoscerla e valorizzarla".
Lei legge pagine di storie invisibili nelle curve e nelle increspature, nelle piantine che crescono spontanee, nei punti cardinali...
"Siamo pronti" mi dice, "chiamo Roberto in settimana per scegliere con lui alcune piante (Roberto è la nostra enciclopedia vivente delle piante, e ciò che non conosce lo studia!) e poi ti porto alcuni disegni e ne parliamo insieme.
"Sono felice... Di quella felicità impaziente dell'attesa di certe feste di compleanno organizzate fino al minimo dettaglio tra caccie al tesoro, premi, torte e regali che sembrava non arrivassero mai e poi in un attimo come stelle cadenti finivano...
E invece questo è solo l'inizio.

Serena