4 settembre - Santa Rosa da Viterbo

Maria Letizia Giuliani - Santa Rosa da Viterbo Maria Letizia Giuliani , Santa Rosa da Viterbo, 1929, Roma, Archivio Redini, per gentile concessione degli eredi RediniLe biografie di Santa Rosa da Viterbo fissano la data di nascita tra il 1233 ed il 1235, a Viterbo, città di cui è protettrice, dove morì nel 1252. "Il Butler – scrive Agostino Ceccaroni da Cesena nel suo Dizionario Ecclesiastico – pone la data della sua morte nel 1261 e segna la sua festa il 6 marzo; i Bollandisti riportano i suoi atti al 4 di settembre". I Bollandisti, gli agiografi gesuiti estensori delle vite dei santi in tutte le loro sfaccettature, scrivono che Rosa, non avendo potuto far parte delle Clarisse, si fece terziaria francescana e condusse una vita di mortificazioni e di stenti. Proveniva da una famiglia poverissima e si votò alla massima carità verso i meno abbienti e i malati. Come è attribuito a molti altri santi e sante – San Nicolò daTolentino, Santa Elisabetta del Portogallo, Santa Elisabetta di Turingia e così via – anche per lei si parla del miracolo delle rose. Era anche una donna battagliera e combatté contro la setta dei Catari per cui fu bandita, insieme ai suoi familiari, da Viterbo.Tornò alla sua città alla morte di Federico II nel 1250 che aveva voluto esiliarla con la fama, ancora in vita, della sua santità.
Bartolomé Esteban Pérez Murillo La Vergine e il Bambino con santa Rosa da Viterbo Museo Thyssen-Bornemisza, MadridBartolomé Esteban Pérez Murillo, La Vergine e il Bambino con santa Rosa da Viterbo, Museo Thyssen-Bornemisza, MadridLa leggenda narra che a Vitorchiano rimanesse incolume tra le fiamme. A Soriano nel Cimino mentre si recava a portare cibo ai poveri fu fermata dai gendarmi che le chiesero cosa portasse in grembo. La santa aprì la veste e mostrò delle bellissime rose bianche dall'intenso profumo. Si era in pieno inverno; nel piccolo paesino a circa 500 mt di altitudine alle falde dei monti Cimini, era già caduta la neve: sembra che sul luogo del miracolo ogni anno, in pieno inverno, fiorisca un cespuglio di rose bianche, simbolo della sua castità, come bianchi sono tutti i fiori della Madre di Gesù. Dopo la morte il corpo di Santa Rosa fu deposto in Santa Maria del Poggio, trasportato poi nel Santuario a lei dedicato dove è tuttora. Nel 1467 fu canonizzata da papa Paolo II, il veneziano Barbo, e la sua festa fissata al 4 settembre. È una grande festa a Viterbo e quando, anni addietro, lo scrittore laico Giordano Bruno Guerri tentò di screditare la santa, ci fu quasi una sommossa popolare contro di lui! Innumerevoli sono le immagini della santa patrona di Viterbo. Molto suggestivo – e si riferisce al miracolo delle rose a Soriano nel Cimino, se sullo sfondo è ricordato il Castello degli Orsini – il bozzetto per una vetrata eseguito da Maria Laetitia Giuliani nel 1929, conservato presso l'archivio Redini di Roma ed esposto alla mostra romana "In nome della rosa" tenuta tra il 2010 ed il 2011 presso i Musei di Villa Torlonia, Casina delle Civette.

Liliana Beatrice Ricciardi